Lunedì l'Agenzia danese per l'energia ha lanciato la sua più grande gara per la costruzione di parchi eolici offshore, con l'obiettivo di produrre sei gigawatt entro il 2030, più del doppio dell'attuale capacità della Danimarca.
L’eolico offshore è una delle principali fonti di energia verde su cui l’Europa conta per decarbonizzare la produzione di elettricità e raggiungere l’obiettivo di una produzione netta di zero emissioni di carbonio entro il 2050, ma rimane lontano dal ritmo necessario per raggiungere i suoi obiettivi.
I parchi eolici offshore della Danimarca generano attualmente 2.7 gigawatt di elettricità, con un altro GW previsto nel 2027.
La gara copre sei siti in quattro zone nelle acque danesi: Mare del Nord I, Kattegat, Kriegers Flak II e Hesselo.
“Siamo lieti di poter ora offrire la più grande gara eolica offshore mai realizzata in Danimarca. Si tratta di un enorme investimento nella transizione verde”, ha affermato in una nota Kristoffer Bottzauw, capo dell’Agenzia danese per l’energia.
Gli investimenti nell’energia eolica offshore sono crollati in Europa nel 2022 a causa di problemi nella catena di approvvigionamento, alti tassi di interesse e un aumento dei prezzi delle materie prime, prima di riprendersi nel 2023.
L'anno scorso in Europa sono stati installati un record di 4.2 gigawatt, quando sono stati approvati nuovi progetti per un valore record di 30 miliardi di euro, ha dichiarato a gennaio l'associazione di categoria WindEurope.
Si dice ottimista riguardo al futuro dell’energia eolica offshore in Europa, prevedendo una nuova capacità eolica offshore di circa cinque gigawatt all’anno per i prossimi tre anni.
Tuttavia, ha osservato che tale cifra è ancora ben al di sotto di ciò che è necessario se l’Europa vuole raggiungere il suo obiettivo per il 2030 di 111 gigawatt di capacità installata eolica offshore, con meno di 20 gigawatt installati alla fine del 2023.